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I Diaconi permanenti che ci hanno preceduto in cielo

«Vieni, servo buono e fedele, entra nella gioia del tuo Signore» (Mt 15, 21.23)

Sofia don Franco

Finocchiaro don Mario

Rosario (Arg.), 1 settembre 1950 

Linguaglossa, (Ct) 13 luglio 2025.

Il diacono Sofia nasce a Rosario (Argentina) il 1° settembre 1950. Fin dalla giovinezza coltiva una profonda spiritualità mariana e un forte senso ecclesiale. Dopo la laurea in pedagogia, prosegue la sua formazione presso l’Istituto Sant’Agostino di Acireale e lo Studio Teologico San Paolo di Catania, diventando anche docente di religione.

Nel 1983 sposa Egidia Maria Di Francesco, con la quale condivide la gioia della famiglia, diventando padre di Maria Grazia e Vincenzo Maria.

Il 22 dicembre 1985 è ordinato diacono permanente nella Chiesa Madre di Linguaglossa, dove aveva trascorso l’infanzia. Il suo ministero si sviluppa inizialmente nelle comunità di Nunziata e Linguaglossa, dove si dedica con passione alla pastorale giovanile, alla catechesi e alla liturgia.

Nel 1992, colpito da una malattia autoimmune, è costretto a ridurre il suo impegno pastorale attivo, ma continua a vivere il diaconato come offerta, accompagnando sacerdoti anziani e sostenendo numerose realtà ecclesiali.

Tra le sue opere più significative:

Fondazione e animazione di gruppi di preghiera mariana, tra cui uno dedicato alla Madonna della Pace, attivo per oltre ventisei anni;

Collaborazione con la Chiesa Madre di Linguaglossa e con i Padri Cappuccini;

Servizio nella Confraternita dell’Immacolata e nel Comitato per le Feste del Patrono;

Membro della Commissione diocesana per il discernimento delle vocazioni al diaconato permanente e del Consiglio Pastorale Diocesano;

Economo della Comunità dei Diaconi permanenti e redattore del diario degli incontri.

La sua vita, segnata dalla fede, dal servizio e dalla sofferenza offerta, resta per tutti noi testimonianza viva di amore evangelico e fedeltà al Vangelo.

Acireale, 16 dicembre 1956

Catania, 09 novembre 2024.

Ordinato diacono il 22 ottobre 1995 nella comunità di Scillichenti, Mario ha speso l'intera sua esistenza al servizio degli ammalati, della catechesi e delle comunità parrocchiali, distinguendosi per un profondo e instancabile impegno pastorale.

Professionista della salute, infermiere di ruolo fino al pensionamento, Mario ha saputo unire la competenza umana con una fede vissuta con coerenza e dedizione. Era sposato con Tania, con cui ha condiviso una vita familiare segnata dall’amore e dalla presenza di due figli e alcuni nipoti.

Nel corso del suo ministero diaconale, ha servito diverse comunità della diocesi: ha iniziato nella Basilica Cattedrale, per poi proseguire nella parrocchia di Maria Vergine e nella comunità di Aci Bonaccorsi. Negli ultimi dieci anni ha svolto il suo servizio pastorale nelle parrocchie di Scillichenti e Stazzo, ritornando così alle radici del suo cammino diaconale.

Un'esperienza particolarmente significativa nella sua vita fu il trapianto di rene ricevuto in Francia nel 1990, un evento che segnò profondamente la sua spiritualità e accese in lui una rinnovata attenzione verso coloro che soffrono. Questa prova personale, affrontata con fede e speranza, si tradusse in una dedizione ancora più forte verso gli ammalati, che accompagnava con discrezione, ascolto e presenza.

Anche nel momento conclusivo della sua vita terrena, Mario ha voluto compiere un ultimo, generoso gesto: ha donato i suoi organi, confermando con i fatti quel Vangelo che ha annunciato con la vita. Il suo ultimo atto è stato, ancora una volta, un dono d'amore verso i malati, i sofferenti, i bisognosi – coloro che ha sempre servito con cuore di padre e fratello.

Con il suo esempio, il diacono Mario lascia un segno profondo nella Chiesa locale e nel cuore di quanti lo hanno conosciuto: una testimonianza silenziosa, fedele e luminosa, che continua a parlare di carità vissuta e di fede incarnata.